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(3-5-2): Iezzo; Cannavaro, Contini, Domizzi; Mannini, Montervino dal 44' s.t.), Blasi (Pazienza dal 1' s.t.), Gargano, Hamsik, Savini; Lavezzi, Calaiò (Sosa dal 13' s.t.). (Navarro, Grava, Garics, Bogliacino). All. Reja
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(4-4-2): F. Coppola; Belleri, Carrozzieri, T. Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto (De Ascentis dal 23' s.t.), Tissone, Guarente, Padoin; Floccari, Paolucci (S. Inzaghi dal 23' s.t.). (Forsyth, Fissore, Pellegrino, Capelli, Marconi). All. Del Neri
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La cronaca:
NAPOLI, 13 aprile 2008 - Riscatto doveva essere e riscatto è stato: il Napoli doveva vendicare sia il cocente 5 a 1 dell'andata, sia la brutta figura di Catania di settimana scorsa. Ci riesce con un uno-due di Hamsik e Lavezzi che stordisce l'Atalanta, ma non è stata una vittoria agevole.
TUFFO CARPIATO - Iezzo ritrova la maglia da titolare dopo l'operazione al ginocchio; Gianello, degno sostituto durante la sua assenza, finisce addirittura in tribuna (l'argentino Navarro confermato dodicesimo); rientra Blasi per Pazienza. Atalanta senza Langella, fermato da problemi muscolari, Padoin a sinistra; Del Neri, che deve fare a meno di Doni espulso contro l'Inter, non rinuncia alle due punte: Paolucci affianca Floccari.
LA PAURA FA LAVEZZI - El Pocho, e il San Paolo, sono i timori dichiarati alla vigilia da Del Neri, e allora l'argentino prova a travestirsi da incubo già al 3', quando su cross radente di Mannini batte a colpo sicuro da pochi passi: Coppola, però, è bravissimo a salvarsi in angolo. Se il Napoli sfonda spesso e volentieri sulla sinistra con l'ex bresciano, che colleziona traversoni quasi sempre preda della testa di Carrozzieri, l'Atalanta sfonda centralmente: prima Floccari e poi Tissone si insinuano nella larga retroguardia partenopea, ma Cannavaro e Iezzo ci mettono una pezza e allontanano il pericolo. Sul finire della prima frazione, Coppola, fino a quel momento perfetto, sbaglia la prima uscita di giornata, ma riesce comunque a deviare in extremis il colpo di testa di Domizzi.
IL MORMORIO DEL SAN PAOLO - Il Napoli è propositivo, ma anche lento e poco incisivo; l'Atalanta, viceversa, gioca spigliata come al solito, si chiude bene, anche se davanti non crea pericoli evidenti. Il pubblico di casa, tuttavia, si aspettava qualcosa di più dai propri beniamini dopo la debacle di Catania e non manca di rimarcarlo ad ogni minimo errore. Nel secondo tempo non cambia il tema tattico: i partenopei alzano ritmo e baricentro, trovano anche spazi sulla fascia e mettono palloni in mezzo, dove però manca un ariete. Reja se ne accorge e richiama Calaiò per buttare nella mischia "Pampa" Sosa, tra la disapprovazione del pubblico che forse sperava nelle tre punte.
CHAMPAGNE SLOVACCO - Sarà l'ingresso di Sosa, o più semplicemente il naturale evolvere della pressione dei padroni di casa, fatto sta che trascorrono pochi minuti e il Napoli passa: sul diagonale di Lavezzi Coppola, che poco prima si era distinto per un paio di uscite miracolose sempre sul Pocho, si erge ancora a saracinesca, sulla ribattuta però Hamsik trova il pallone e ribadisce in rete, festeggiando così al meglio il rinnovo contrattuale firmato in settimana. I nerazzurri protestano per la posizione di partenza dell'argentino.
IL BRACCIO DE DIOS - Neanche il tempo di registrare lo svantaggio, che l'Atalanta subisce il raddoppio: Sosa si traveste da rifinitore e mette in mezzo, Bellini e Lavezzi vanno contemporaneamente in scivolata, il pallone schizza sull'avambraccio dell'argentino e finisce in rete. Per Ciampi di Roma è tutto regolare e il Napoli chiude praticamente la gara. L'Atalanta, infatti, prova a reagire, ma in maniera confusa e inefficace. La squadra di Reja controlla agevolmente e porta a casa una vittoria sofferta più di quanto non dica il risultato. (Sergio Stanco - gazzetta.it)
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